Dallo scrivere al digitare, dai fogli di papiro alle schede elettroniche, L'uomo percorre una via di mezzo iniziatica, verso la perfezione. Se l'uomo da più importanza alle creature meccaniche che costruisce, il rischio è quello di essere plagiato e di perdere la strada verso se stesso, vera pietra filosofale capace di trasformare il piombo della vita, in oro.

Il libro rende visibile i pixel, le immagini esagonali di una piccola parte del tutto. Su di lui ci sono i tasti che regolano le nostre azioni: le “frecce direzionali” per muoversi nello spazio, il tasto “invio” che fa partire l'azione, la “barra spaziatrice” che ci fa saltare gli ostacoli e il tasto “Esc” per uscire dalle condizioni. Le combinazioni che si ottengono, rendono infinite le azioni della vita quotidiana.

Le pagine generano l'Albero. Il ramo i viticci i pampini della vite, simboleggiano i passaggi della lavorazione. Le pagine raccolgono il grappolo, lo spremono e offrono il mosto ricavato, per il libro successivo...

Le pagine bruciano, trasformando il succo d'uva in mosto cotto, che colato nel cuore del libro a forma di botte (il dolium), si trasformerà col tempo, in Aceto Balsamico.

Le pagine diventano un tragno e l'aceto balsamico che esce, ha scritto in latino la sua storia:
Storia che sta per essere condita e degustata dalla pagina che precede...

Il libro di pietra, racconta la magia della musica che pulsa nel cuore dell'anima. La scultura raffigura una mutazione del movimento del suono, dall'espansione che precede l'esplosione, al lento scorrere della musica nei rivoli d'oro. Dal centro del cuore che genera il suono, si dipartono cinque linee di ottone( il pentagramma), che sosterranno le note nate dal ritmo ancestrale.

La mano che esce dalle pagine, come un grande punto interrogativo alla rovescio, scrive quello che sui testi, non c'è scritto: è il libro che scrive se stesso con una grafia criptata. Il movimento della mano, è colto nel momento d'interruzione della scrittura. L'uomo avrà sempre un segreto nel segreto da scoprire, un perché da chiedere al perché.

I piccoli frammenti geometrici, uniti dal filo di rame, sono percorsi della vita, che nascono dal bivio fra le due pagine. Solo il nostro Logos, parola viva, può cambiare ciò che è avvenuto al bivio, trasformando le scelte.

Due realtà visive, si aprono all'uomo : quella a sinistra dal punto dell'osservatore che è la destra del libro, è raffigurata da righe razionali, lineari, vuote, senza movimenti; quella a destra dell'osservatore, è una pagina di rame con screziature dorate, incisa da un'energia vitale, irregolare, irrazionale, vissuta. Fra le due metà, scorre il filo che lega le due realtà, generando nell'equilibrio, un senso di perfezione vitale.

Dalle facciate stralciate si intravedono gli ingranaggi del tempo, che regola la vita sulla terra. Le pagine parlano del tempo, di massime sugli “evi” che passano, cadenzando i ritmi della storia.

Il serpente che si morde la coda, è un simbolo antichissimo che indica l'infinito. Le pagine, nel crogiolo del tempo, sono costellate di date importanti della storia dell'uomo. Il serpente entra ed esce dalle vicende scritte, nutrendosi di passato per vivere nel presente.

Le pagine si squarciano, si incidono, prendono vita forme oscure, che come in un rebus, rivelano le paure ancestrali delle nostre fantasie.

Righe di colori vivaci senza parole, colano in pianto i vocaboli disgregati, mentre la grande onda volta la pagina sull'infanzia.

Il libro è la spina dorsale della nostra cultura: la sapienza forma l'uomo, creando la “spina cerebrale”, che lo sosterrà nel percorso vitale di conoscenza, della materia e dello spirito.